Cos’è la stitichezza?

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Argomento

  • Stitichezza

Soffrire di stitichezza è un'esperienza spiacevole che può interferire seriamente con la tua vita quotidiana. Generalmente, si definisce una condizione fisiologica quando l’evacuazione delle feci varia da un paio di volte al giorno a tre volte a settimana. Tuttavia questo discorso non è uguale per tutti, perciò dovresti essere tu stesso a sapere cosa è “normale” per te e quando qualcosa non va: ti interesserà sapere, infatti, che non è obbligatorio andare in bagno una volta al giorno.

Continua a leggere per saperne di più su cosa sia esattamente la stitichezza, le cause più comuni e cosa puoi fare per porre rimedio alla situazione.

Stitichezza occasionale: definizione

La stitichezza occasionale è un disturbo che influisce negativamente sulla qualità della vita, coinvolgendo tutte le altre attività. La stipsi è causata da movimenti intestinali poco frequenti e dalla difficoltà a espellere le feci. Nello specifico, si parla di stitichezza quando i movimenti intestinali si verificano meno di tre alla settimana. Oltre a ciò, le feci risultano spesso secche e / o piccole (le cosiddette ‘feci caprine’), il che rende difficile o addirittura doloroso l’evacuazione. Altri sintomi che accompagnano la stitichezza possono essere dolore, fastidio o gonfiore addominale e sensazione di pesantezza.

I sintomi della stitichezza possono assomigliare ad altre condizioni mediche o possono essere un sintomo di qualche altra patologia.

Stitichezza e digestione: cosa sapere

L’apparato digerente è rappresentato da un complesso gruppo di organi che lavorano in armonia per trasformare il cibo in energia e nutrienti. Questo processo è fondamentale per l’organismo perché il corpo ha bisogno di nutrienti e liquidi per poter funzionare correttamente e rimanere in salute. In particolare, i nutrienti principali comprendono le proteine, i grassi, i carboidrati, le vitamine, i minerali e l'acqua. Nel processo di digestione, i nutrienti vengono scomposti in parti abbastanza piccole da essere assorbite e utilizzate dal corpo per produrre energia e per favorire la crescita e la riparazione cellulare. Il tuo intestino crasso, per esempio, assorbe l'acqua, mentre i prodotti di scarto diventano feci. I nervi e gli ormoni, invece, hanno il compito di controllare questo processo.

La digestione segue alcune fasi principali:
 
  1. Anche se questo aspetto è spesso sottovalutato, il processo di digestione inizia dalla bocca, grazie alla saliva: denti e lingua contribuiscono meccanicamente alla digestione e, una volta masticato, il cibo scende nell'esofago e poi nello stomaco. A questo punto, i muscoli dello stomaco mescolano il cibo e i liquidi ingeriti con i succhi gastrici. Successivamente, lo stomaco svuota lentamente il suo contenuto, chiamato chimo, nell'intestino tenue.
  2. Il bolo alimentare viene masticato e arriva nello stomaco, dove diventa chimo. A questo punto passa nell’intestino tenue diventando chilo, dove viene scomposto in semplici molecole. Le pareti dell'intestino tenue assorbono l'acqua e le sostanze nutritive digerite che confluiscono nel flusso sanguigno. I prodotti di scarto non assorbiti durante questo processo si spostano nell'intestino crasso.
  3. È proprio nell'intestino crasso (chiamato anche colon) che avviene l’ultima fase della digestione. L'intestino crasso, infatti, assorbe ulteriormente l'acqua e gli elettroliti trasformando i rifiuti, che si presentano nello stato liquido, in feci, che vengono immagazzinate fino a quando non ci sarà un volume sufficiente a innescare i recettori per l'evacuazione.
     
La stitichezza può verificarsi quando le feci nel retto sono troppo secche per innescare il riflesso di eiezione o quando le contrazioni del colon sono troppo deboli per poterle espellere dal corpo. Questo, a sua volta, può rendere le feci più dure perché rimangono per lungo tempo nel retto, dando origine a dolore, flatulenza e gonfiore.

Stitichezza: cause più comuni

La stitichezza non può essere considerata una malattia, ma piuttosto un sintomo che può presentarsi a causa di alterazioni dell’intestino oppure di patologie che interferiscono con il funzionamento dell’intestino.

La comunità scientifica tende a distinguere due tipologie di stitichezza: primaria e secondaria. Nel primo caso, è caratterizzata da una defecazione difficile, rara e / o incompleta senza alcuna causa nota o malattia pregressa identificata. Questa è di gran lunga la condizione più comune quando si soffre di stitichezza. Significa che anche dopo un esame medico approfondito che include test diagnostici, non è possibile rilevare quali siano le cause organiche responsabili della stitichezza e dei sintomi che l’accompagnano. La stipsi secondaria, invece, è associata a fattori che influenzano la normale funzione digestiva. Esempi di possibili cause organiche includono sia una buona parte dell’intestino sia specifiche aree circoscritte. Numerose condizioni mediche abbastanza comuni possono intervenire su muscoli o nervi che attivano i movimenti intestinali e possono essere la causa della stitichezza. Le principali cause della stitichezza secondaria sono le seguenti:
 
  • assunzione di alcuni farmaci;
  • ostruzione meccanica;
  • restringimento dell'intestino crasso;
  • anomalie post-chirurgiche;
  • dilatazione anomala dell’intestino crasso (megacolon);
  • ragadi anali (una ferita aperta che si sviluppa nel rivestimento dell'intestino crasso);
  • disturbi del metabolismo, come diabete mellito, ipotiroidismo, ipercalcemia, ipopotassiemia, ipomagnesiemia, uremia;
  • avvelenamento da metalli pesanti;
  • malattie croniche dei muscoli e dei nervi, inclusi morbo di Parkinson, sclerosi multipla, demenza, lesione del midollo spinale o tumore;
  • altre condizioni tra cui depressione, malattia degenerativa delle articolazioni e immobilità, malattie cardiache.

Questo tipo di stitichezza potrebbe essere causato da farmaci o potrebbe essere un effetto collaterale di una malattia più seria, che solo un medico potrà aiutarti ad identificare e trattare.

Infine, è importante distinguere tra un’insorgenza acuta (quando la stitichezza persiste da giorni a settimane) o cronica (da mesi ad anni) perché queste informazioni di contesto aiutano il medico a identificare meglio le cause.

Solitamente, la stitichezza cronica è il risultato di un disturbo primario della funzione intestinale dovuto a fattori alimentari (come l'assunzione insufficiente di fibre), a fattori legati allo stile di vita (per esempio la mancanza di mobilità o uno stile di vita molto sedentario) o a un disturbo del transito delle feci attraverso l'intestino crasso o del completo svuotamento rettale.

Condizioni mediche legate alla stitichezza

Tra le patologie associate alla stitichezza c’è sicuramente la sindrome dell'intestino irritabile (anche nota come IBS), un disturbo comune che colpisce l'intestino crasso. Le persone che ne soffrono tendono a sperimentare numerosi episodi di stitichezza. Un'altra condizione che può portare alla stitichezza è la disfunzione del pavimento pelvico, in base alla quale i muscoli del pavimento pelvico non funzionano in modo corretto, causando disturbi intestinali, urinari e sessuali. In rari casi, poi, anche ostruzioni o problemi strutturali nel colon o nel retto possono essere la causa della stitichezza.

Stile di vita e stitichezza

In presenza di stitichezza primaria, le cause sottostanti vanno ricercate innanzitutto nello stile di vita, ossia nella dieta alimentare, nell’attività fisica e nelle abitudini quotidiane in generale. Per quanto riguarda l’alimentazione, è bene ricordare che la fibra aiuta la digestione, poiché contribuisce a legare l'acqua nell’apparato digerente e funge da agente volumizzante, rendendo l'evacuazione più semplice. Per questo motivo, bisogna assicurarsi di assumere una sufficiente quantità di frutta, verdura, cereali e altri alimenti ricchi di fibra.

Anche l'attività fisica può influire positivamente sul movimento del colon. Poiché non a tutti piace l'esercizio fisico, specifichiamo che anche una breve passeggiata ogni giorno può contribuire a liberare l’intestino.

Infine, alla base della tua stitichezza potrebbero esserci delle specifiche abitudini quotidiane. Tra queste rientra soprattutto l’abitudine di saltare i pasti, in particolare la colazione. Mangiare regolarmente, infatti, stimola il colon e aiuta a eliminare i rifiuti più efficacemente. Per questo, sarebbe bene non solo fare colazione ogni giorno, ma cercare di fare dei pasti regolari, divisi in più momenti della giornata.

Utilizzo di farmaci

Tra le cause della stitichezza c’è anche l’assunzione eccessiva di farmaci, i quali possono avere effetti collaterali indesiderati. In particolare, i prodotti che potrebbero provocare la stitichezza comprendono antistaminici, antidepressivi, alcuni farmaci antidolorifici (oppioidi), farmaci per gestire la pressione sanguigna, trattamenti per il morbo di Parkinson, integratori di calcio e ferro. Nel caso sia necessario assumere determinate tipologie di farmaci, consigliamo di parlare con il proprio medico per comprendere gli effetti collaterali dei farmaci che si assumono, in modo da poter adottare le giuste misure per evitare l’insorgere della stitichezza.

Principali sintomi della stitichezza

I sintomi della stitichezza includono principalmente feci dure, sforzo durante l'evacuazione, movimenti intestinali infrequenti, sensazione di evacuazione incompleta, gonfiore e dolore addominale.

Tutti questi sintomi fastidiosi possono influire non solo sulla capacità di digerire il cibo, ma anche sulla qualità della vita quotidiana. In alcuni casi, i sintomi diventano un disturbo tale da costringerci a stare a casa o comunque a non svolgere le attività giornaliere in maniera corretta e serena.

Per questo motivo, è importante agire subito per trovare un rimedio per la stitichezza, sia attraverso modifiche nel proprio stile di vita sia attraverso un supporto medico, se necessario.

Quali sono i rimedi per la stitichezza

Per trattare la stitichezza, bisogna innanzitutto capire la causa sottostante. Se si tratta di stitichezza dovuta a un viaggio in destinazioni esotiche oppure di stitichezza dovuta a un’alimentazione poco sana, allora è possibile porre rimedio a questa condizione tramite accorgimenti quotidiani e naturali, per esempio apportando modifiche alla propria dieta o riprendendo la propria routine dopo un lungo viaggio. Tuttavia, se non si riesce a definire la causa della stitichezza e i rimedi quotidiani non sembrano funzionare, potrebbe essere il caso di consultare il proprio medico per indagare le cause e definire il trattamento più adeguato.

In tal senso, assumere dei prodotti lassativi potrebbe essere un rimedio utile per contrastare la stitichezza. In base alla singola condizione, è possibile utilizzare diversi tipi di lassativi, che vengono classificati a seconda del loro meccanismo di azione. Per esempio, i lassativi osmotici hanno il compito di trattenere l’acqua all'interno delle feci, contribuendo ad ammorbidirle e ad aumentare la frequenza dei movimenti intestinali. Sul mercato si trovano alcuni dispositivi medici con agenti osmotici per la stitichezza.

Un’altra tipologia è rappresentata dai lassativi stimolanti, che invece promuovono l'accumulo di acqua e attivano i muscoli dell'intestino, incoraggiandoli a contrarsi e ripristinando così la frequenza delle evacuazioni. Trattandosi di prodotti più forti e immediati, i lassativi stimolanti sono generalmente disponibili come farmaci.

Domande frequenti

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