Con l’età, il transito intestinale può rallentare, causando episodi di stitichezza. Scopri le cause più comuni e i rimedi per migliorare la regolarità e il benessere intestinale negli anziani.
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Emorroidi: cause, sintomi, rimedi e risposte alle domande più frequenti
Nonostante i notevoli fastidi che le emorroidi possono comportare, persiste una notevole reticenza a segnalare il problema al medico, essenzialmente a causa della loro localizzazione, ritenuta da molti "imbarazzante". Ritardare la valutazione e la cura delle emorroidi può però peggiorare il problema e rendere necessari interventi più invasivi per risolverlo.
Se ne parla così poco che sembrerebbe essere un disturbo abbastanza raro, ma in realtà le emorroidi rappresentano uno dei problemi più comuni dell’intestino. Ma le emorroidi cosa sono esattamente? Sono tutte uguali o ne esistono diverse tipologie?
Cosa sono le emorroidi
Le emorroidi sono dei cuscinetti morbidi di tessuto riccamente vascolarizzato che si trovano nella parte finale del retto e che in condizioni normali e fisiologiche non causano fastidio. Se si ha un’alterazione patologica si può incorrere nella “malattia emorroidaria”: nella pratica, si ha una dilatazione del plesso venoso emorroidario sottomucoso e di quello sottocutaneo e le emorroidi si presentano come rigonfiamenti (detti gavoccioli) più o meno infiammati, di colore rosso-bluastro, talvolta sanguinanti.
Spesso nel linguaggio comune si usa impropriamente identificare con il termine “emorroidi” questa condizione patologica; per comodità si userà questo termine – anche se in modo improprio – nel corso di questo articolo.
I tipi di emorroidi
Emorroidi interne
Emorroidi esterne
La classificazione delle emorroidi per gradi
Le cause delle emorroidi e i rimedi
Le cause delle emorroidi non sono state ancora del tutto chiarite: molti dati clinici indicano che questo disturbo si presenta con maggior frequenza nei soggetti affetti da stipsi cronica, da ipertrofia prostatica e nelle donne in gravidanza: condizioni che hanno la caratteristica comune di aumentare la pressione interna dell'addome.
In casi più rari, le emorroidi potrebbero essere collegate a fattori ereditari, quali per esempio disordini del tessuto connettivo. Non è certo, invece, che la permanenza prolungata in posizione seduta o il sollevamento di pesi possano avere un ruolo nello sviluppo della malattia. Tuttavia, queste attività aggravano l’entità delle emorroidi già presenti. Anche la diarrea cronica può facilitare lo sviluppo o l'aggravamento delle emorroidi a causa dell’acidità delle feci a contatto con la mucosa anale.
Poiché il sanguinamento rettale potrebbe dipendere da altre importanti patologie, come per esempio ragadi, neoplasie del retto e del sigma o diverticolosi, è necessario che il paziente si sottoponga a un esame anoscopico o rettoscopico allo scopo di escludere altre condizioni meritevoli di terapia specifica. Questi esami sono eseguiti in ambulatorio, non causano fastidi significativi e non richiedono anestesia né sedazione.
Ma quanto durano le emorroidi? Le emorroidi hanno durata variabile in relazione alla causa che le ha indotte e al loro livello di gravità, oltre che naturalmente alle cure utilizzate per contrastarle.
Emorroidi: cure e farmaci
Emorroidi: rimedi naturali
Alimentazione: cosa mangiare e cosa evitare con le emorroidi
Emorroidi durante e dopo la gravidanza
Le emorroidi in gravidanza sono un fastidio abbastanza comune, sia per ragioni legate ai cambiamenti ormonali caratteristici di questa condizione (che influiscono sul tono dei vasi sanguigni) sia per alcune modificazioni dello stile di vita che tipicamente avvengono durante la gestazione (cambiamento delle abitudini alimentari, riduzione dell’attività fisica ecc.).
In aggiunta, durante la gravidanza la frequente alterazione della funzionalità intestinale (con maggiore tendenza alla stitichezza) e la pressione del feto sugli organi addominali e pelvici comportano un ulteriore stimolo alla formazione di emorroidi, soprattutto alla fine della gravidanza
In alcuni casi, le emorroidi insorgono dopo il parto per via vaginale, a causa dello sforzo e della forte pressione che la donna deve esercitare sull'area pelvica per favorire l'uscita del neonato.
In gravidanza, la cura per le emorroidi deve essere il più possibile delicata e basarsi soprattutto su:
Dopo la nascita del bambino, le emorroidi insorte in gravidanza o dopo il parto spesso regrediscono completamente, ma in alcune donne possono persistere o ripresentarsi in occasione di gravidanze successive.
Domande frequenti
I sintomi caratteristici delle emorroidi comprendono:
Le emorroidi interne quanto durano? E le emorroidi esterne? In entrambi i casi, la risposta varia in relazione alla causa e alla gravità del disturbo e ai trattamenti intrapresi per contrastarle. Emorroidi lievi legate allo stile di vita inadeguato possono regredire almeno in parte migliorando le abitudini alimentari, aumentando l'attività fisica e facilitando il transito intestinale. Mentre per le emorroidi di grado 4 la durata è strettamente legata al tipo di terapia utilizzata e alla risposta individuale.
Le emorroidi esterne propriamente dette, ossia originate al di sotto della linea dentata del canale rettale, restano per loro natura sempre esterne. Le emorroidi interne di secondo grado prolassate tendono a rientrare spontaneamente, quelle di terzo grado richiedono una riduzione manuale (in modo temporaneo), mentre quelle di quarto grado restano sempre all'esterno, a meno che non vengano trattate con bendaggio elastico, laser o infrarossi, scleroterapia, crioterapia o punti di sutura oppure rimosse con l'intervento chirurgico (emorroidectomia).
Se le emorroidi sono di grado lieve e la loro comparsa è legata a un evento specifico, come la gravidanza o il parto naturale, oppure a uno stile di vita inadeguato che viene corretto (per esempio, contrastando la stitichezza), le emorroidi di recente insorgenza possono regredire spontaneamente dopo un periodo di tempo variabile a seconda dei casi. Le emorroidi di secondo grado o di gravità maggiore, invece, difficilmente vanno via da sole e richiedono sempre un trattamento più o meno invasivo.
Le emorroidi non sono un disturbo che può danneggiare la salute generale, ma i sintomi associati alle forme moderate e gravi possono ridurre notevolmente la qualità di vita. Segnali di possibili complicanze che devono indurre a consultare il medico per un approfondimento dello stato di emorroidi già diagnosticate comprendono:
In generale, le emorroidi non danno di per sé mal di pancia o mal di schiena. Tuttavia, molto spesso, chi ha le emorroidi tende a soffrire di stitichezza, che può causare infiammazione e dolore addominale e nella zona lombare della schiena. Il dolore in queste sedi può essere accentuato anche dalla presenza di forte infiammazione nel tratto di intestino interessato dalle emorroidi.
Qualunque processo infiammatorio a carico della parte bassa dell'addome e dell'area pelvica può provocare anche un dolore che si irradia alle gambe. Questo fenomeno si può verificare anche in presenza di emorroidi molto infiammate, a causa dell'elevata innervazione della regione sacrale e del possibile coinvolgimento di alcuni nervi spinali.
In presenza di emorroidi, la posizione per dormire serenamente deve essere individuata tra quelle che non impongono pressioni alla zona anale (in particolare, per le emorroidi esterne). Quindi, si dovrebbe evitare di dormire supini, preferendo la posizione a pancia in giù, oppure su un fianco, magari con le gambe un po' piegate e non sovrapposte. In ogni caso, ognuno può sperimentare varie posizioni e trovare il bilancio ottimale tra comodità e assenza di fastidio legato alle emorroidi esterne.
Oggi esistono diverse tipologie di intervento per eliminare o "far rientrare" nel retto le emorroidi prolassate. L'operazione tradizionale, l'emorroidectomia, comporta l'asportazione fisica delle emorroidi presenti. Mentre il bendaggio elastico le fa "seccare" e l'applicazione di punti di sutura "fissa" le emorroidi prolassate nella posizione originaria, facendole rientrare nel retto. In tutti i casi, è possibile che in alcuni pazienti le emorroidi ritornino e prolassino di nuovo, soprattutto se non vengono rimossi i fattori che ne avevano promosso l'insorgenza (in particolare, la stitichezza).
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