Il colore delle feci può variare in base all’alimentazione e in alcuni casi segnalare cambiamenti nello stato di salute dell'intestino. Monitorarne l’aspetto aiuta a comprendere come funziona il nostro apparato digerente.
Cos’è la stitichezza?
Soffrire di stitichezza è un'esperienza spiacevole che può interferire seriamente con la tua vita quotidiana. Generalmente, si definisce una condizione fisiologica quando l’evacuazione delle feci varia da un paio di volte al giorno a tre volte a settimana. Tuttavia questo discorso non è uguale per tutti, perciò dovresti essere tu stesso a sapere cosa è “normale” per te e quando qualcosa non va: ti interesserà sapere, infatti, che non è obbligatorio andare in bagno una volta al giorno.
Continua a leggere per saperne di più su cosa sia esattamente la stitichezza, le cause più comuni e cosa puoi fare per porre rimedio alla situazione.
Stitichezza occasionale: definizione
I sintomi della stitichezza possono assomigliare ad altre condizioni mediche o possono essere un sintomo di qualche altra patologia.
Stitichezza e digestione: cosa sapere
La digestione segue alcune fasi principali:
- Anche se questo aspetto è spesso sottovalutato, il processo di digestione inizia dalla bocca, grazie alla saliva: denti e lingua contribuiscono meccanicamente alla digestione e, una volta masticato, il cibo scende nell'esofago e poi nello stomaco. A questo punto, i muscoli dello stomaco mescolano il cibo e i liquidi ingeriti con i succhi gastrici. Successivamente, lo stomaco svuota lentamente il suo contenuto, chiamato chimo, nell'intestino tenue.
- Il bolo alimentare viene masticato e arriva nello stomaco, dove diventa chimo. A questo punto passa nell’intestino tenue diventando chilo, dove viene scomposto in semplici molecole. Le pareti dell'intestino tenue assorbono l'acqua e le sostanze nutritive digerite che confluiscono nel flusso sanguigno. I prodotti di scarto non assorbiti durante questo processo si spostano nell'intestino crasso.
- È proprio nell'intestino crasso (chiamato anche colon) che avviene l’ultima fase della digestione. L'intestino crasso, infatti, assorbe ulteriormente l'acqua e gli elettroliti trasformando i rifiuti, che si presentano nello stato liquido, in feci, che vengono immagazzinate fino a quando non ci sarà un volume sufficiente a innescare i recettori per l'evacuazione.
Stitichezza: cause più comuni
La comunità scientifica tende a distinguere due tipologie di stitichezza: primaria e secondaria. Nel primo caso, è caratterizzata da una defecazione difficile, rara e / o incompleta senza alcuna causa nota o malattia pregressa identificata. Questa è di gran lunga la condizione più comune quando si soffre di stitichezza. Significa che anche dopo un esame medico approfondito che include test diagnostici, non è possibile rilevare quali siano le cause organiche responsabili della stitichezza e dei sintomi che l’accompagnano. La stipsi secondaria, invece, è associata a fattori che influenzano la normale funzione digestiva. Esempi di possibili cause organiche includono sia una buona parte dell’intestino sia specifiche aree circoscritte. Numerose condizioni mediche abbastanza comuni possono intervenire su muscoli o nervi che attivano i movimenti intestinali e possono essere la causa della stitichezza. Le principali cause della stitichezza secondaria sono le seguenti:
- assunzione di alcuni farmaci;
- ostruzione meccanica;
- restringimento dell'intestino crasso;
- anomalie post-chirurgiche;
- dilatazione anomala dell’intestino crasso (megacolon);
- ragadi anali (una ferita aperta che si sviluppa nel rivestimento dell'intestino crasso);
- disturbi del metabolismo, come diabete mellito, ipotiroidismo, ipercalcemia, ipopotassiemia, ipomagnesiemia, uremia;
- avvelenamento da metalli pesanti;
- malattie croniche dei muscoli e dei nervi, inclusi morbo di Parkinson, sclerosi multipla, demenza, lesione del midollo spinale o tumore;
- altre condizioni tra cui depressione, malattia degenerativa delle articolazioni e immobilità, malattie cardiache.
Questo tipo di stitichezza potrebbe essere causato da farmaci o potrebbe essere un effetto collaterale di una malattia più seria, che solo un medico potrà aiutarti ad identificare e trattare.
Infine, è importante distinguere tra un’insorgenza acuta (quando la stitichezza persiste da giorni a settimane) o cronica (da mesi ad anni) perché queste informazioni di contesto aiutano il medico a identificare meglio le cause.
Solitamente, la stitichezza cronica è il risultato di un disturbo primario della funzione intestinale dovuto a fattori alimentari (come l'assunzione insufficiente di fibre), a fattori legati allo stile di vita (per esempio la mancanza di mobilità o uno stile di vita molto sedentario) o a un disturbo del transito delle feci attraverso l'intestino crasso o del completo svuotamento rettale.
Condizioni mediche legate alla stitichezza
Stile di vita e stitichezza
Anche l'attività fisica può influire positivamente sul movimento del colon. Poiché non a tutti piace l'esercizio fisico, specifichiamo che anche una breve passeggiata ogni giorno può contribuire a liberare l’intestino.
Infine, alla base della tua stitichezza potrebbero esserci delle specifiche abitudini quotidiane. Tra queste rientra soprattutto l’abitudine di saltare i pasti, in particolare la colazione. Mangiare regolarmente, infatti, stimola il colon e aiuta a eliminare i rifiuti più efficacemente. Per questo, sarebbe bene non solo fare colazione ogni giorno, ma cercare di fare dei pasti regolari, divisi in più momenti della giornata.
Utilizzo di farmaci
Principali sintomi della stitichezza
Tutti questi sintomi fastidiosi possono influire non solo sulla capacità di digerire il cibo, ma anche sulla qualità della vita quotidiana. In alcuni casi, i sintomi diventano un disturbo tale da costringerci a stare a casa o comunque a non svolgere le attività giornaliere in maniera corretta e serena.
Per questo motivo, è importante agire subito per trovare un rimedio per la stitichezza, sia attraverso modifiche nel proprio stile di vita sia attraverso un supporto medico, se necessario.
Quali sono i rimedi per la stitichezza
In tal senso, assumere dei prodotti lassativi potrebbe essere un rimedio utile per contrastare la stitichezza. In base alla singola condizione, è possibile utilizzare diversi tipi di lassativi, che vengono classificati a seconda del loro meccanismo di azione. Per esempio, i lassativi osmotici hanno il compito di trattenere l’acqua all'interno delle feci, contribuendo ad ammorbidirle e ad aumentare la frequenza dei movimenti intestinali. Sul mercato si trovano alcuni dispositivi medici con agenti osmotici per la stitichezza.
Un’altra tipologia è rappresentata dai lassativi stimolanti, che invece promuovono l'accumulo di acqua e attivano i muscoli dell'intestino, incoraggiandoli a contrarsi e ripristinando così la frequenza delle evacuazioni. Trattandosi di prodotti più forti e immediati, i lassativi stimolanti sono generalmente disponibili come farmaci.
Domande frequenti
-
Gonfiore delle vene nell'ano (emorroidi). Sforzarsi durante l’evacuazione delle feci può causare gonfiore nelle vene dentro e intorno all'ano.
-
Pelle lacerata nell'ano (ragade anale). Feci grandi o dure possono causare piccole lacerazioni nell'ano.
-
Feci che non possono essere espulse (fecaloma). La stitichezza può causare un accumulo di feci indurite che si bloccano nell'intestino.
-
Intestino che sporge dall'ano (prolasso rettale). Sforzarsi durante l’evacuazione può far sì che una piccola parte del retto si allunghi e sporga dall'ano.
Quale prodotto Dulco® è adatto a te?
Rispondi ad alcune domande sulla tua routine intestinale e ti indicheremo il prodotto giusto per te.
I prodotti Dulco® contro la stitichezza